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Temi assemblea Upi: Olimpiadi, Pnrr e ruolo Province

Olimpiadi pnrr e ruolo province 1«Nonostante gli ultimi anni particolarmente difficili, le Province hanno conservato un compito fondamentale di coordinamento sui territori e di centro di servizi per le comunità locali. Le prossime mosse dovranno ripartire da qui, da questo ruolo di enti di area vasta» ha commentato il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, intervenuto questa mattina a Roma all’assemblea nazionale di Upi (Unione Province d’Italia).

L’incontro si è focalizzato su diverse tematiche. In particolare il coinvolgimento delle Province nell’organizzazione degli eventi preparatori alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e il Pnrr “scuole nuove”, che ha visto l’assegnazione di fondi a 21 Province su 37 candidature avanzate (tra cui Belluno, con il progetto per il rifacimento dell’Iti Negrelli di Feltre). È stato fissato anche un cronoprogramma di massima per il secondo bando Pnrr scuole, relativo a palestre, mense e asili nido, per il quale sono state presentate quasi 2.900 domande; in questo caso, gli esiti saranno resi noti entro la fine di maggio.

Il presidente bellunese, nel suo intervento in qualità di rappresentante di una delle tre Province interamente montane, si è concentrato su due punti: il passaggio in Parlamento della legge sulla montagna; e la riforma del Testo unico enti locali, tema su cui è intervenuta all’assemblea Upi anche la Ministra dell’Interno.

Olimpiadi Pnrr e ruolo province«Nella riforma del Tuel, stando a quanto ha annunciato stamane la Ministra dell’Interno, dovrebbe essere contenuta anche la mini-riforma delle Province, con la reintroduzione della giunta e il ripristino dei cinque anni di mandato allineando la durata di presidenza e consiglio» sottolinea il presidente della Provincia di Belluno.

«Sia in questa riforma, sia nella legge sulla montagna è fondamentale che ci sia un occhio di riguardo per le tre Province interamente montane, le quali già in virtù della legge Delrio sono delegate alla cura dello sviluppo strategico del territorio. Sviluppo strategico che significa aver cura della montagna non solo per chi ci vive, ma anche per chi la frequenta da turista, e per tutto ciò che la montagna rappresenta. Le “terre alte”, oggi percepite come periferia e come un ostacolo allo sviluppo, sono in realtà un contenitore di biodiversità e di risorse che noi e i nostri cittadini abbiamo il compito di gestire nel migliore dei modi, anche a beneficio dei territori di pianura a valle. In questo senso, la richiesta è che vengano dati gli strumenti più adatti».

 
 
 

© il Notiziario di Cortina

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