COMUNI AREA SELLA: DOLOMITI LOW EMISSION ZONE
La Giunta regionale del Veneto ha approvato ieri lo schema di Protocollo di intesa con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Innovazione tecnologica, riservato alle province autonome di Bolzano e Trento e la provincia di Belluno e finalizzato alla costituzione della Dolomiti Low Emission Zone. Obiettivo: la promozione di una serie di interventi adeguati per l’implementazione di misure utili a ridurre le emissioni di CO2 grazie alla riduzione della mobilità tradizionale a vantaggio di quella sostenibile. Sono coinvolti in particolare i comuni dell’area intorno al gruppo del Sella al fine di valorizzare i territori circostanti coerentemente con gli obiettivi nazionali al 2030 per la riduzione delle emissioni e quelli di promozione della mobilità sostenibile.
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“In piena stagione turistica invernale come in quella estiva – sottolinea il presidente della Regione Luca Zaia – la grande affluenza di automobili produce un notevole inquinamento dell’ambiente. Ci stiamo ponendo l’obiettivo di risolvere o quanto meno ridurre il problema senza pensare a una chiusura dei passi dolomitici che sono storicamente dei ponti tra le valli alpine. Con le nuove tecnologie è possibile monitorare e programmare, mettendo insieme tutta una serie di dinamiche a cominciare dalla possibile prenotazione. Tutti possono essere capaci di risolvere il problema chiudendo i passi al traffico, questo progetto, invece, raccoglie la sfida di conciliare le esigenze dell’ambiente con quelle del territorio”.
Il progetto “Dolomiti Low Emission Zone” si articola in sei azioni:
1) regolamentazione del traffico con sistema digitale;
2) creazione e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio;
3) rafforzamento del trasporto pubblico locale;
4) incentivazione degli impianti di risalita;
5) incentivazione della mobilità attiva;
6) miglioramento della qualità della vita e dell’esperienza turistica;
“Il Gruppo del Sella è uno dei gruppi dolomitici più importanti per richiamo turistico sia estivo sia sciistico – prosegue il Presidente -. Significa parlare dei passi Gardena, Pordoi, Sella e Campolongo. Avere un monitoraggio che parte dalla georeferenziazione dei livelli di traffico è una cosa che ancora mai nessuno ha fatto. Significa avere flussi ben codificati, valutare le potenzialità di parcheggi scambiatori finalizzati al massimo sfruttamento di un’intermodalità che comprenda nel progetto di mobilità ogni possibilità dal il trasporto pubblico fino agli impianti di risalita. È lavoro importante che si rivelerà un vero plus in funzione dei Giochi Olimpici invernali del 2026. Per quell’appuntamento mondiale che vedrà protagoniste le Dolomiti, infatti, dobbiamo presentarci con modelli innovativi”.
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