Denise Casanova: nuova segretaria generale della CGIL provinciale
Dopo il congresso che si è tenuto a Longarone l'11 gennaio, è stata eletta la nuova segretaria generale della Cgil provinciale Denise Casanova Crepuz. Ha 49 anni e proviene dal Comelico. È entrata nel sindacato nel 2004 e dal 2007 è funzionaria. «Mi attendono molte sfide ma sono pronta alle battaglie. Questo incarico per me è un onore» ha commentato.
“A Denise Casanova va il mio più sincero augurio di un buon lavoro. I Corpi intermedi – ciascuno nel proprio ruolo - possono fare molto per dare voce e dignità alla montagna bellunese”, ha affermato Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.
“Personalmente credo molto nel dialogo tra sindacato e associazioni di categoria, un confronto che in questo territorio ha consentito al manifatturiero di resistere e crescere in maniera sostenibile, sviluppando punte di eccellenza innegabili e dando una visione di futuro alle nostre comunità. Infrastrutture materiali e immateriali, sfida delle competenze, lotta al calo demografico e alla fuga dei giovani sono priorità condivise: solo facendo massa critica, potremo dare un orizzonte alle nostre terre alte e farci sentire in tutte le sedi istituzionali, troppo spesso distanti e poco efficaci. Non posso non sottolineare”, prosegue Berton, “la soddisfazione per l’elezione della prima donna a capo della Camera del Lavoro provinciale. Sono passaggi che non possiamo dare ancora per scontati in nessuna sede. Certo, sono stati compiuti passi da gigante in questi anni, ma la questione femminile esiste, nel lavoro, nella vita familiare e sociale. Sono felice che la montagna bellunese si confermi un laboratorio “rosa” con tante donne impegnate nell’amministrazione e nella rappresentanza; penso possa essere uno stimolo per le nuove generazioni. Al segretario uscente Mauro De Carli va infine il mio apprezzamento per il lavoro svolto sempre con onestà e franchezza. Non sono mancate divergenze - come è normale che sia - ma su una cosa siamo sempre stati d’accordo: la montagna bellunese ha un futuro solo se si ha un profondo rispetto per l’impresa e il lavoro”, conclude Berton.
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