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Assemblea Lattebusche. L'intervento di Padrin

31 Marzo 2023
Feliciana Mariotti
News
Roberto Padrin foto istituzionale
 
«Agricoltori e allevatori sono basilari per la vita della montagna. Per la manutenzione del territorio, per la promozione del turismo, per la cura del verde, per i prodotti di qualità. Sono il primo presidio delle terre alte e incarnano la realtà di quanto diceva Mario Rigoni Stern, “Quando anche l'ultimo montanaro se ne sarà andato, le ortiche invaderanno anche piazza San Marco”», afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, a margine dell’assemblea di Lattebusche, a cui ha preso parte questa mattina.  «Un anno fa, di questi tempi, i temi erano due: da una parte la preoccupazione per come sarebbe andato il 2022, dovuta alla guerra, ai costi energetici, a bollette triplicate, ai rincari su imballaggi e sui costi di produzione sull’ordine; dall’altra la tenacia che è tipica delle genti bellunesi. 
A un anno di distanza ci troviamo a tirare le somme. La guerra c’è ancora. I rincari hanno frenato notevolmente nell’ultimo periodo, ma non siamo tornati alla situazione pregressa. E le difficoltà non mancano. Come non mancheranno i motivi di preoccupazione e i dubbi per il 2023. Ma non mancheranno neppure la caparbietà e la tenacia della gente di montagna, dei soci di Lattebusche che continuano a garantire non solo un latte di elevata qualità, ma anche quella manutenzione e quel presidio del territorio senza i quali i nostri scenari dolomitici non esisterebbero. 
È proprio grazie agli allevatori e agli agricoltori che possiamo presidiare le terre alte». «Per dare una mano al comparto e rafforzare la filiera lattiero-casearia, identitaria del nostro territorio, la Provincia ha messo in campo due azioni» ha detto il presidente Padrin all'assemblea.
«Abbiamo finanziato gli investimenti di 12 piccole latterie con 1,5 milioni di euro - derivanti da Fcc per 1,3 milioni e da 250mila euro di fondi propri della Provincia - e poche settimane fa sono partiti due corsi per casari grazie alla collaborazione con l’istituto agrario di Vellai: un corso per i ragazzi della scuola, un altro di approfondimento per chi conosce già il mestiere.
Sono piccoli mattoni per dare una mano a una filiera che vede in Lattebusche un colosso, fatto di tante mani e tante teste, di piccole realtà che conferiscono il loro latte e identificano un intero territorio». 

 

 
 
 
 

© il Notiziario di Cortina

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