La lettera di Luca Zaia ai Veneti
ll presidente della Regione Veneto Luca Zaia in previsione delle nuove regole che partono da oggi lunedì 26 aprile ha scritto una lettera ai Veneti sottolineando l’importanza di un percorso di graduale ritorno alla normalità anche se il virus continua a vivere tra le persone (ieri erano 214 i ricoverati in terapia intensiva con 1345 ricoverati positivi nelle aree non critiche degli ospedali veneti). Luca Zaia parlando di oggi ha evidenziato il passaggio dalla responsabilità collettiva di tutti con regole imposte dall’alto a una responsabilità soggettiva, dove ogni persona è chiamata a fare la propria parte. “Esistono studi scientifici – ha affermato il Presidente della Regione Veneto – che testimoniano con chiarezza che indossare la mascherina, evitare assembramenti, igienizzare le mani sono misure che valgono quanto un lockdown come quelli che abbiamo vissuto nei mesi scorsi”.
Zaia ha rimarcato che in questo frangente a essere colpita non è soltanto la salute dei cittadini, ma che è stata travolta da un ciclone anche la nostra economia con decine di posti perduti e imprese che rischiano di non aprire più i battenti, con operatori disperati che presentano fatturati a zero e un futuro incerto. Nelle parole del Presidente la necessità di accompagnare la società sino a una totale remissione del contagio, rispettando alcune regole e vaccinandosi per arrivare a una graduale immunizzazione di gregge. Il timore è il ritorno nell’abisso della pandemia e nella fase buia della reinfezione.
“Nessuno ha in mano una sfera di cristallo, nessuno può dirci quale sarà il futuro che attende l’Italia, il mondo, i servizi sanitari – ha ribadito Luca Zaia -, anche di altri paesi, che sembrano solidissimi e invece si sono rivelati assai fragili. Certezze assolute non le hanno neppure gli addetti ai lavori o coloro che credono di esserlo, quelli che millantano quotidianamente di sapere tutto sulla malattia”. Per il Presidente: “Il virus presenta tanti, troppi aspetti misteriosi…” tanto che ha affermato che le varianti potrebbero rappresentare il pericolo nuovo delle prossime settimane.
“La buona stagione – ha aggiunto – , i locali più arieggiati, una vita trascorsa per più tempo all’aperto, il caldo e gli ultravioletti, certamente ci aiuteranno e ci avvantaggeranno anche se ci troveremo di fronte a una grande sfida e a un’immensa incognita”.
Luca Zaia ai Veneti ha detto: “Siamo la regione che vaccina di più e sta spingendo a fondo (al netto delle conseguenze di dosi che si spera rispettino quanto previsto dal piano nazionale) sull’acceleratore delle inoculazioni… Dovremmo arrivare a mettere in sicurezza gli over 60 prima dell’estate, senza dimenticarci mai che le categorie più a rischio restano sempre i maschi sopra i 65 anni e le femmine sopra i 75“. Ha invitato ad evitare gli assembramenti che per un soggetto fragile potrebbe significare non risollevarsi più dalla malattia.
Poi ha chiesto ai ragazzi la massima attenzione attenendosi alle regole perché se pare che questo virus non abbia esiti sanitari particolarmente pesanti per la fascia più giovane; i ragazzi costituiscono la catena di trasmissione importante nei confronti dei coetanei e di conseguenza delle loro famiglie e degli adulti, con esiti pericolosi”. Zaia ha invitato a non abbassare la guardia, lo si deve alla comunità e a quanti lavorano nella sanità perché stanno combattendo per salvare la vita a tanti.
Dopo aver sottolineato che il Coronavirus è un problema che riguarda tutti, il presidente Luca Zaia conclude con un suo tradizionale adagio: “Dopo la pioggia viene sempre il sereno! Il sacrificio e l’attenzione che vi chiedo lo dobbiamo ai nostri cari, ai Veneti e al Veneto. E da questo virus, da questa pandemia, come la nostra storia ci insegna, ne usciremo“.
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