Cerimonia per i 50 anni dalla fondazione di Vajont
Sabato 10 luglio, in tarda mattinata, il presidente della Provincia Roberto Padrin, il sindaco di Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini, il sindaco di Vajont Lavinia Corona, il deputato bellunese e vice presidente della Commissione Difesa alla Camera Roger De Menech e la sottosegretaria alla Transizione ecologica Vannia Gava, insieme ad altre autorità, hanno partecipato alla cerimonia per i 50 anni dalla fondazione di Vajont (Pordenone), cittadina, nata all’indomani della tragedia che ha distrutto Longarone, Erto e Casso.
«La memoria della tragedia del 9 ottobre 1963 - ha affermato il presidente Roberto Padrin - è ancora viva e unisce le nostre comunità. Ma il legame più forte è quello della solidarietà, che ha caratterizzato l’indomani del disastro e continua a dare speranza anche oggi, di fronte al Covid».
A Vajont, comunità sorta per ospitare i sopravvissuti di Erto e Casso (al pari di Nuova Erto, quartiere di Ponte nelle Alpi), è stata intitolata una piazza alla Brigata Alpina Julia, che poche ore dopo la tragedia del 9 ottobre ha attivato i soccorsi con gli Alpini.
«Proprio gli Alpini sono uno dei fili conduttori della generosità e dell’impegno disinteressato, oggi come allora, attivi sempre per dare una mano nel momento del bisogno - ha affermato il sindaco di Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini -. Il ricordo della tragedia, 50 anni dopo la nascita di Vajont, è anche il modo per osservare la rinascita di una comunità. Rinascita a cui aspiriamo anche oggi, dopo la crisi seminata dalla pandemia. E il modo per rinascere è sempre lo stesso: il gioco di squadra e la solidarietà».
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