A CORTINA LA FONDAZIONE MILANO CORTINA 2026
Foto ©Feliciana Mariotti
É a Cortina da venerdì 10 settembre fino a domenica 12 il team building, formato da 100 delegati, insieme al presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò e all’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026 Vincenzo Novari.
Sono arrivato ieri e purtroppo questo pomeriggio parto - ha commentato Giovanni Malagò in una riunione informale con la stampa al Grand Hotel Savoia -, perché questa sera sono alla cena di gala della FIS dopo Giochi di Tokyo, ma posso dire che alla fine dei lavori di questa mattina sono molto soddisfatto di quello che ho visto e di quanto è stato fatto a Cortina d’Ampezzo. Il quadro dello stato dell’arte emerso è chiaro e sintetico. Molto bello sarebbe stato coinvolgere nei lavori tutti gli stockholders perché spesso è complicato parlare di cose, al di là della facciata.
In tutta onestà debbo dire che, per tutti coloro che si trovano a preparare le Olimpiadi e le Paralimpiadi, le situazioni sono analoghe, da Tokyo 2020 a Brisbane 2032, e spesso si debbono affrontare problematiche di cui non si conoscono né la durata né l’entità. Il gruppo (presidente, amministratore delegato e consiglio d’amministrazione) è unito e presente, pronto ad affrontare la mission.
La squadra, che ha mandato quinquennale, dopo l’appuntamento di Livigno dello scorso anno, si è ritrovato a Cortina d'Ampezzo per alcuni approfondimenti.
Nell'immagine il Sindaco di Cortina con Vincenzo Novari Foto ©Feliciana Mariotti
Sono 4 le sessioni di lavoro - ha precisato Vincenzo Novari - suddivise in quattro moduli. Ieri eravamo allo Stadio del Ghiaccio per prendere visione dell’attività: hockey, curling e pattinaggio. Abbiamo toccato con mano la complessità in cui trovano gli atleti a operare. Questa mattina è stata dedicata agli aggiornamenti, oggi pomeriggio andremo in bicicletta per prendere visione dei luoghi più importanti e domani mattina ampio spazio verranno dati ai progetti e alle idee nuove. Fondamentale era incontrarsi dopo un anno dalla formazione del gruppo, dove si è lavorato per 8 mesi in smart working. L’80% delle persone non si erano mai viste dal vivo, fondamentale è la componente umana. Dopo questa ci saranno altre occasioni per vedersi che avranno scadenze regolari.
Il Comitato Organizzatore è formato da un centinaio di persone ed è destinato ad aumentare di circa 600 unità man mano che ci si avvicina all’importante evento. La struttura, che ha il suo fondamento a Milano, verrà implementata a livello locale. Ora si è concentrati sulla parte architetturale dal punto di vista tecnico e commerciale - ha continuato Novari -. Anche perché la Fondazione non riceverà risorse dallo Stato. Bisogna tenere conto poi anche della parte infrastrutturale. Si ricorda che le opere che vanno fatte sono ridotte rispetto a quelle di altri eventi e vanno sollecitate da chi ne ha le competenze.
Una cosa è la Fondazione Milano Cortina 2026 che è privata e un’altra è la Fondazione pubblica che si occupa di infrastrutture. Dopo la visione allo stadio di ieri, nel pomeriggio scaglionati in diversi gruppi le cento persone, accompagnate dall’assessore Paola Coletti e dal vice sindaco Luigi Alverà, hanno partecipato in bici al tour di Cortina e questa sera saranno al rifugio Faloria.
Foto ©Feliciana Mariotti
Abbiamo voluto che venissero a Cortina d’Ampezzo anche perché tante persone non erano mai state, hanno avuto così la possibilità di trascorrere giornate di conoscenza e approfondimento per preparare quella che viene considerata un’Olimpiade anomala perché coinvolge più territori, ha affermato il sindaco Gianpietro Ghedina. Dovranno essere visti come i Giochi delle terre alte - ha aggiunto Vincenzo Novari - di valorizzazione dei territori che l’Italia ha in ogni regione. La mission sarà quella di parlare delle Montagne d’Italia. Cortina d’Ampezzo ha un patrimonio culturale enorme. Le sue potenzialità sono infinite - ha detto Giovanni Malagò -. Tutto però è condizionato dall’aspetto infrastrutturale. L’assegnazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi hanno scosso le coscienze, spingendole a dar vita a opere che sono indispensabili per Cortina d’Ampezzo.
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