VOLANTINI NO GREEN PASS CON LA STELLA DI DAVIDE
Ieri, Giornata della Memoria molti sono venuti a conoscenza della deplorevole iniziativa promossa a Belluno e nella provincia montana veneta con cui sono stati diffusi dei volantini in cui la Stella di Davide veniva paragonata ai Green pass. Il primo a parlare dell'accaduto è stato Fabio Bristot Rufus, responsabile della sicurezza e qualità di Cadore SCS, che sul profilo social con la foto ha scritto: OGGI A BELLUNO. MI VERGOGNO PER LORO. Siete squallidi!! Siete degli ignoranti storicamente perversi!! Provo solo una profonda tristezza per questa gentaglia che non sa cosa sia stata la shoah!
“Strumentalizzare la memoria di un martirio epocale che si perpetrò nei lager per protestare contro un vaccino, peraltro non obbligatorio, è una scelta molto triste”, ha affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che stigmatizza così i volantini, fatti circolare a Belluno, che paragonano la stella gialla dei deportati ebrei al Green Pass. La libertà di espressione e di pensiero è intoccabile, perché siamo per fortuna in democrazia – ha aggiunto Zaia – ma ogni dissenso va espresso con civiltà, cosa che in questo episodio è assolutamente mancata”.
L’Assessore alla Specificità Provincia di Belluno della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin è intervenuto senza mezzi termini: “Purtroppo stamattina sembrava che me lo aspettassi quando, per ricordare il Giorno della Memoria, ho scritto sulla mia Pagina Facebook che dobbiamo condannare la vergogna del passato - che ci riporta indietro a pagine della storia tremende contro persone innocenti e perbene - ma anche le azioni vergognose e inammissibili che, ancora oggi, si manifestano. Condanno l’iniziativa senza se e senza ma – ha ribadito l’Assessore – questi volantini riportano parole fuori luogo e totalmente prive di rispetto verso coloro che hanno vissuto veramente l’Olocausto: parlo di persone innocenti come bambini e anziani. Affermazioni volgari e inqualificabili, a mio modo di vedere, verso cui provo rabbia mista a una grande tristezza”.
Un evento deplorevole proprio nel Giorno della Memoria...
L’Assessore all’istruzione Elena Donazzan proprio ieri così si era rivolta in una lettera agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado del Veneto: “Abbiamo il dovere, come Comunità educante, di proporre riflessioni e approfondimenti capaci di rendere vivo e prossimo, ai nostri studenti, il dramma degli ebrei nel tempo e nella storia. Non è infatti un dramma a noi estraneo, perché parte della nostra storia, così come la comunità ebraica non è altro da noi, perché parte della nostra identità nazionale, culturale e sociale. Riprendere il senso della storia, dopo avere invitato gli studenti a leggere “Il giardino dei Finzi Contini” -, vivere il nostro contemporaneo con una riflessione sulle comuni radici valoriali che legano indissolubilmente il popolo ebreo con il popolo italiano, riconoscere la nostra millenaria storia comune per assumere una responsabilità e consapevolezza civile”. Secondo Donazzan è necessario combattere ogni fondamentalismo per evitare una nuova Shoah.
LA LETTERA
27 gennaio Giornata della Memoria
Alla Comunità Educante e Scolastica delle scuole del Veneto di ogni ordine e grado
Carissimi, anche quest’anno in occasione della Giornata della Memoria per le vittime della Shoah, le scuole del Veneto saranno sensibili e attente a ricordare degnamente questa data simbolo della persecuzione e dell’odio nei confronti degli ebrei. Abbiamo il dovere, come Comunità educante, di proporre riflessioni e approfondimenti capaci di rendere vivo e prossimo, ai nostri studenti, il dramma degli ebrei nel tempo e nella storia. Non è infatti un dramma a noi estraneo, perché parte della nostra storia, così come la comunità ebraica non è altro da noi, perché parte della nostra identità nazionale, culturale e sociale. Purtroppo però l’odio, nei confronti del popolo ebreo e contro lo Stato di Israele, è un dramma che ancora oggi si perpetra nel mondo. Anche nella nostra Europa.
Non è quindi solo una pagina di storia consumata, se ancora oggi, in Francia, studenti ebrei sono costretti a lasciare la scuola pubblica, perché non si sentono più sicuri e rispettati, perché l’odio contro Israele e le minacce contro gli ebrei sono un’arma brandita dai fondamentalismi islamici.
Mi permetto quindi un suggerimento, per rendere più viva e vicina a noi questa Giornata. Ricorre in questo 2022 il settantesimo anniversario della pubblicazione de “Il Giardino dei Finzi Contini” di Giorgio Bassani, il capolavoro della letteratura italiana che racconta, partendo da una storia vera, la persecuzione degli ebrei in Italia. Riprendere il senso della storia, vivere il nostro contemporaneo con una riflessione sulle comuni radici valoriali che legano indissolubilmente il popolo ebreo con il popolo italiano, riconoscere la nostra millenaria storia comune per assumere una responsabilità e consapevolezza civile per combattere il fondamentalismo islamico che oggi ha, come obiettivo, una nuova Shoah nella distruzione di Israele.
Cordialmente
L’Assessore regionale Elena Donazzan
LA CERIMONIA NEL CAMPO DEL GHETTO NOVO A VENEZIA DAVANTI AL MONUMENTO DEI DEPORTATI
Sempre ieri, in Campo del Ghetto Novo a Venezia, si è svolta la cerimonia di commemorazione della Giornata della Memoria. All’evento era presente la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, su delega del Presidente Luca Zaia, assente perché impegnato a Roma nell’elezione del Presidente della Repubblica.
Nel corso della cerimonia, svoltasi presso il Monumento dei Deportati, la Vicepresidente - intervenendo dopo il Presidente della Comunità Ebraica di Venezia, prof. Dario Calimani - ha dato lettura del messaggio inviato dal Presidente Zaia alla Comunità Ebraica per testimoniare la sua adesione ai valori della Giornata e rafforzare i legami di amicizia e vicinanza.
“La Giornata della Memoria non può e non deve risolversi in una commemorazione che avviene in un unico e singolo giorno dell’anno, ma deve acquistare un significato di più ampio respiro.
Il nostro impegno come istituzione regionale è quello di far sì che le iniziative fatte in occasione di questa giornata lascino dei risultati capaci di germogliare come semi nelle coscienze di ciascuno – ha affermato la Vicepresidente De Berti – Non dobbiamo semplicemente interpretare la celebrazione del 27 gennaio come lo svolgimento di un compito assegnato, né tantomeno un dovere, quanto piuttosto come occasione per riflettere sul ruolo che ognuno di noi ha nella società, nei confronti della relazione con l’altro.
Uno dei grandi insegnamenti che possiamo trarre da questa giornata e dalla Storia è il rispetto nei confronti degli altri: in questo senso credo che l’educazione in famiglia prima e come prosecuzione nella scuola poi, siano gli strumenti più potenti per evitare che qualsiasi fenomeno di razzismo, intolleranza e sopraffazione possa mettere radici, in ciascuno di noi e nella società. Ecco il più grande segno che ci viene consegnato, per il futuro, da questa giornata”.
LE PAROLE DI ZAIA NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA
Il Presidente della Regione del Veneto, impegnato a Montecitorio nelle operazioni per l’elezione del nuovo Capo dello Stato era intervenuto nel Giorno della Memoria così: “Gli impegni per l’elezione del Presidente della Repubblica mi trattengono a Roma, impedendomi di partecipare, come di consueto, alla cerimonia veneziana per la Giornata della Memoria.
Col pensiero, però, non mancherò di essere presente al campo del Ghetto Nuovo, davanti al monumento che ricorda i deportati nei campi di sterminio, con il raccoglimento di sempre e la riflessione che ogni anni suscita la commemorazione delle vittime di un crimine orrendo come quello rappresentato dalle persecuzioni naziste.
Nel momento in cui sono chiamato ad esercitare una delle massime espressioni della nostra democrazia – ha sottolineato Zaia – appare ancora più doveroso e necessario il ricordo di coloro ai quali non solo è stata negata la libertà personale e il diritto di vivere ma hanno subito una gigantesca e sistematica campagna di persecuzione fisica e morale fino ad essere oggetto di uno sterminio lucidamente programmato in nome dell’odio”.
“Rinnovo la mia vicinanza al presidente Dario Calimani, al rabbino capo Daniele Touitou e a tutta la Comunità ebraica di Venezia e a tutte quelle del Veneto, insieme ai sentimenti di amicizia – ha concluso il Governatore -. Un’amicizia che prima di tutto significa condividere e sostenere il ricordo dell’Olocausto per contrastare la tentazione a qualsiasi forma di oblio e una ferma condanna di ogni forma di antisemitismo. Un impegno che non si esaurisce con la Giornata della Memoria. Come è scritto su una lapide in uno dei tanti campi di sterminio:
“Qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani parla”.
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