GRANDI DONNE D’AMPEZZO: CONSTANTINI E MENARDI
Viviamo in un mondo sempre più competitivo e comodo (nonostante tutto quello che ultimamente ha comportato il Covid-19), dove tutto sembra semplice e conquistabile con facilità. In realtà negli ultimi giorni, a distanza di poco tempo, a Cortina d’Ampezzo abbiamo avuto, in ambiti diversi, due esempi che hanno dimostrato che per raggiungere gli obiettivi e realizzarsi nella propria vita è necessario impegnarsi, essere determinati, concentrati in quello che si fa e alzare il proprio limite. Stefania Constantini, a quasi 23 anni, ha dimostrato nello sport di avere i requisiti conquistando la medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Pechino insieme a Amos Mosanar nel curling double mix. I due hanno tenuto tutti con il fiato sospeso sino all'ultimo. Quello che abbiamo fatto io e Amos è pazzesco - ha commentato a caldo Stefania ai giornalisti della Rai -. Partecipare alle Olimpiadi era un sogno, vincere l’oro un sogno irrealizzabile, invece adesso ce l’ho qua al collo - ha aggiunto. L’abbraccio corale di Cortina d’Ampezzo si è visto nella serata di venerdì 11 febbraio al rientro in Italia, all’arrivo in piazza Angelo Dibona a Cortina, a bordo del sidecar di Luigi De Villa, sul palco dove accanto ai rappresentanti delle istituzioni e del- le associazioni, ai parenti, al fidanzato Domenico Dalla Santa, a uno dei suoi allenatori Alessandro Zisa, agli amici di infanzia e ai compagni di squadra è stata accolta da numerosi cittadini in festa. A ringraziarla erano presenti il sindaco Gianpietro Ghedina, il vice sindaco Luigi Alverà, l’assessore Paola Coletti, il presidente regionale della FISG Nadia Bortot, il questore di Belluno Giuseppe Maggese, il Commissario di Cortina Luigi Petrillo e il dirigente della scuola alpina di Moena Stefano Valeri, la nuova presidente del Soroptimist di Cortina Maria Teresa Carnelutti Gandini con la socia Elisabetta Fontana, gli Azzurri d’Italia con il presidente Giorgio Triches e Roberto Zandonella (oro alle Olimpiadi insieme a Eugenio Monti nel bob nel 1968), Sergio Siorpaes (due volte argento alle olimpiadi di Innsbruck nel 1964 nel bob), il campione di sci Bruno Alberti Brill, la pattinatrice Manuela Angeli, che partecipò alle Olimpiadi del 1956.
L’atleta ampezzana ha ricevuto la riproduzione del campanile in bronzo con tanto di targa a ricordo dell’impresa, la giacca, la targa ricordo e un libro con dedica degli Azzurri d’Italia (A Stefania - Lieti e orgogliosi per il tuo grande e importante risultato sportivo ottenuto, onorati di averti nella famiglia degli Atleti Azzurri e Olimpici d’Italia, a nome dell’intera nostra sezione, ti rinnoviamo le nostre congratulazioni e ti auguriamo un futuro con tanti, nuovi e importanti traguardi. il Consiglio direttivo A.N.A.O.A.O. Cortina) e tantissimi fiori.
Nella foto di © Francesca Vieceli Stefania Constantini con il premio consegnato dagli Azzurri d'Italia: Roberto Zandonella (oro alle Olimpiadi insieme a Eugenio Monti nel bob nel 1968), il presidente Giorgio Triches, il campione di sci Bruno Alberti Brill, la pattinatrice Manuela Angeli, che partecipò alle Olimpiadi del 1956 e Sergio Siorpaes (due volte argento alle olimpiadi di Innsbruck nel 1964 nel bob), .
A ricevere le congratulazioni sulla pagina Facebook dai cittadini di Cortina d’Ampezzo c’è un’altra donna, la dottoressa Arianna Menardi che eccelle nella scienza e ha scelto di dedicare il suo presente e il suo futuro allo studio del cervello sottoposto a stimolazioni esterne. Dopo la triennale, la magistrale e il master all’Università di Padova, il 14 febbraio scorso, a 27 anni, Arianna Menardi ha conseguito il dottorato di ricerca in Neuroscienze cum laude, presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, con i relatori, professori Antonino Vallesi PhD e Maurizio Corbetta Md e PHD, dell’Università di Padova e i dottori Emiliano Santarnecchi, PhD dell’Harvard Medical School, Boston, Stati Uniti.
Argomento del dottorato di ricerca è stata la stimolazione non invasiva celebrale. Ero emozionata - ha commentato a caldo -, ho discusso sui risultati della mia ricerca e sono rimasta soddisfatta anche della presenza del pubblico, professori colleghi, parenti e amici. Al centro dei miei studi ora ci sono i pazienti con lesioni ischemiche e mi dedicherò totalmente alla ricerca, rimanendo in ambito accademico, non più studentesco, naturalmente in Italia con piccole fughe all’estero per gli aggiornamenti. La scelta di rimanere nel nostro Paese, all’Università di Padova si deve al fatto che esistono Centri di ricerca all’avanguardia e di questo sono orgogliosa e ne vado fiera. Le menti non mancano, purtroppo in Italia non ci sono i fon-di, lo Stato italiano non investe o investe poco nella ricerca.
Sul suo profilo Massimo Alverà ha commentato: Grandissima Arianna Menardi ... un'altra medaglia d'oro nel cielo di Cortina. Sarebbe cosa buona e giusta che il nostro Comune ti desse un'importante riconoscimento per l'importantissimo lavoro che stai portando avanti già da molti anni nel mondo della neuroscienza.
Bertold Brecht affermava: Chi com- batte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso. Questi sono solo due esempi, altri ancora più celati lavorano e continuano a lottare per ottenere i risultati.
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