120 anni fa nasceva il paleontologo Rinaldo Zardini Foloin
A Cortina d’Ampezzo il 22 dicembre 1902 nasceva il paleontologo Rinaldo Zardini Foloin.
IL RICORDO
Dopo gli studi ginnasiali conseguiti a Zurigo (1914 – 1920) dove apprende le prime nozioni di scienze naturali, le lingue francese, inglese, tedesca e il pianoforte al conservatorio, torna nella sua località d’origine. A Cortina d’Ampezzo nel 1920 entra nell'azienda foto-ottica del padre e si arricchisce di una nuova preziosa conoscenza: la tecnica fotografica.
Foto ©Paolo Fedele
Da quel momento inizia la sua attività di naturalista, fotografa e comincia a catalogare la flora cortinese. Nell’arco di 15 anni identifica un migliaio di specie e nel 1939 pubblica “La flora montana e alpina di Cortina d'Ampezzo”, insieme al rinomato professor Pampanini dell'Università di Catania. Colleziona coleotteri e farfalle, una raccolta entomologica altamente scientifica. La sua passione dà un prezioso contributo alle Scienze Naturali evidenziandolo come paleontologo. Personaggio curioso, nel 1935 trova uno strano sasso sul greto del Boite; si tratta di un corallo fossile e ne rimane entusiasta. Cominciano così le ricerche – particolarmente negli strati cassiani nell'area intorno a Cortina – che gli permettono di scoprire e raccogliere tantissimi fossili (trova oltre un milione d'esemplari) e di ottenere il rispetto dei paleontologi di tutto il mondo.
Zardini stimola i ricercatori di tutto il mondo a riprendere il problema delle faune «cassiane» grazie alla spettacolare varietà delle sue raccolte. Non solo nel suo periodo ma tuttora autorevoli Università studiano i "suoi" fossili, partono dalle sue ricerche. Si fa conoscere. Pian piano, comincia, attraverso pubblicazioni sue o in collaborazione con noti specialisti di tutto il mondo, a conoscere e avere tanto materiale: lamellibranchi, cefalopodi, gasteropodi, spugne, echinodermi e bivalvi. L’apporto dato diventa fondamentale tanto che viene nominato ricercatore affiliato allo Smithsonian Instituton di Washinton.
La Facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Modena gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Naturali, affermando che: «Zardini ha superato di gran lunga la soglia che divide il collezionista dallo scienziato». Muore il 16 febbraio 1988.
A Cortina d’Ampezzo esiste un museo a lui dedicato che vale la pena visitare per conoscere quello che Rinaldo Zardini ha fatto. Ha una delle più consistenti collezioni paleontologiche e geologiche delle Dolomiti e dispone di una ricca serie di fossili animali e vegetali, raccolta e donata dal ricercatore ampezzano. Tra i materiali in assoluto più significativi sono esposte le più antiche gocce di resina fossile (ambra) provenienti dalle Dolomiti e numerosi megalodonti, organismi adattati a un ambiente marino tropicale poco profondo, come quello che ha preceduto la genesi delle Dolomiti.
Nello spazio espositivo permanente, al primo piano, un'ampia stanza comprende la collezione di fossili e una serie di pannelli che descrivono i periodi geologici, le origini delle formazioni rocciose presenti sul territorio e la geomorfologia delle Dolomiti. Un piccolo spazio è dedicato anche alla ricostruzione dello studio personale di Zardini.
Le sue orme sono state seguite da tanti appassionati e ancor oggi i suoi "pezzi" vengono studiati da professori di tutto il mondo.
© il Notiziario di Cortina