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Biennale Arte 2022: Il latte dei sogni

09 Giugno 2021
Feliciana Mariotti
Cultura e mondanità

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani Photo by Andrea Avezzù Courtesy La Biennale di Venezia 9283

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani_Photo by Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia

Il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto e la curatrice della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, Cecilia Alemani - nominata direttrice del settore Arti Visive dal precedente Cda il 10 gennaio 2020 -, hanno annunciato oggi il titolo e il tema della Biennale Arte 2022, che si svolgerà dal 23 aprile al 27 novembre 2022 (pre-apertura 20, 21, 22 aprile) ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi di Venezia.

Cecilia Alemani Photo by Andrea Avezzù Courtesy La Biennale di Venezia 8263cLa 59. Esposizione Internazionale d’Arte si intitolerà: Il latte dei sogni. La mostra prende il nome da un libro di Leonora Carrington, in cui "l’artista surrealista descrive un mondo magico - spiega Cecilia Alemani -, nel quale la vita è costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. La mostra propone un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano".

Per Cecilia Alemani (nella foto sopra Photo by Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia): "La mostra prende il nome da un libro dell’artista surrealista Leonora Carrington (1917-2011), che negli anni Cinquanta in Messico immagina e illustra favole misteriose dapprima direttamente sui muri della sua casa, per poi raccoglierle in un libricino chiamato appunto Il latte dei sogni.

Raccontate in uno stile onirico che pare terrorizzasse adulti e bambini, le storie di Carrington immaginano un mondo libero e pieno di infinite possibilità, ma anche l’allegoria di un secolo che impone sull’identità una pressione intollerabile, forzando Carrington a vivere come un’esiliata, rinchiusa in ospedali psichiatrici, perenne oggetto di fascinazione e desiderio ma anche figura di rara forza e mistero, sempre in fuga dalle costrizioni di un’identità fissa e coerente.

La mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. Da questi dialoghi sono emerse con insistenza una serie di domande che non solo evocano questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata, ma che riassumono molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Come sta cambiando la definizione di umano? Come si definisce la vita e quali sono le differenze che separano l’animale, il vegetale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, di altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?La mostra si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra individui e tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra".

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani Photo by Andrea Avezzù Courtesy La Biennale di Venezia 9488 cIl presidente Roberto Cicutto ha dichiarato: «Cecilia Alemani mette al centro del suo “viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano” una serie di domande su “questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Anche il titolo della 17. Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis è una domanda: “Come vivremo assieme?”. Due scelte frutto dei tempi correnti privi di certezze che caricano l’umanità di immense responsabilità.

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani_Photo by Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia

Cecilia Alemani Photo by Andrea Avezzù Courtesy La Biennale di Venezia 8294cCecilia Alemani (Photo by Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia nel 2020) ha coordinato il lavoro dei direttori di tutti i settori della Biennale (Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro) per realizzare la Mostra Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia. L’inquietudine e l’assunzione di responsabilità propria dell’atto artistico erano l’ispirazione di quella Mostra che raccontava molta parte della storia della Biennale.

Oggi il punto di partenza della prossima Biennale d’Arte pare essere la reinvenzione di nuove e più sostenibili relazioni fra gli individui e tutto ciò che popola l’universo in cui viviamo. Non poteva esserci modo migliore per Cecilia Alemani di aprire, attraverso queste due esperienze, nuove porte per le Biennali del futuro.»

La 59. Esposizione Internazionale d’Arte presenterà, come di consueto, le Partecipazioni Nazionali con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia. Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro esposizioni e le loro iniziative a Venezia.

 

© il Notiziario di Cortina

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