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9e 10 ottobre: due appuntamenti con "Una Montagna di Libri"

06 Ottobre 2022
Feliciana Mariotti
Cultura e mondanità

Una Montagna di JakobDomenica 9 e lunedì 10 ottobre sono programmati due interessanti incontri curati da Una Montagna di libri:

Il 9 ottobre, alle ore 11.30, Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi, a cura di Una Montagna di Libri, La Finta Montagna incontro con Michael Jakob.

Cosa si nasconde dietro il simbolo del Parnaso, reincarnato nei giardini europei, lontano dalla nativa Grecia? Per quale motivo un mucchio di terra, coperto qua e là da un manto verde, decorato con statue antiche o anticheggianti, appare in quanto Parnaso? Che significato hanno i monti costruiti al tempo della Rivoluzione francese? Accanto alle montagne reali, come le Alpi e le Dolomiti, Michael Jakob ci introduce, da esperto assoluto di storia e teoria del paesaggio, a un fenomeno che è sfuggito quasi interamente allo sguardo della Storia: la finta montagna, quell’accumulo di materia in una forma artificiale che assomiglia a una montagna reale, ma che reale non è. Jakob si muove tra le visioni fantastiche di cumuli e monticelli di Piranesi, tra il Grand Rocher, nel parco zoologico di Vincennes, vicino a Parigi, autentico capolavoro di tecnologia costruttiva dell’inizio del XX secolo, tra gli architetti del Rinascimento, che scavano nelle viscere della terra, penetrando nello spazio e nel tempo, ed estraggono, come Brunelleschi e Alberti, i resti con cui intendono costruire il futuro. E che dire del gesto del principe Hermann von Pückler-Muskau? Dopo aver fatto costruire due piramidi nel suo giardino di Branitz, si fece seppellire in una di esse, trovando così un’ultima dimora duratura come può esserlo soltanto una vera montagna. È così che la montagna artificiale “racconta a gran voce il trionfo di un gesto straordinario”.

Il seondo appuntamento è per lunedì 10 ottobre, ore 11.30, sui Prati di Sotto Convento di Cortina, a cura di Una Montagna di Libri, Per Cloe Bianco, un ricordo tra i boschi.

Si fa presto a dire “siamo tutti Cloe”. Siamo tutti la professoressa transgender che si è tolta la vita nel suo camper nei boschi tra Auronzo e Misurina a giugno 2022. Siamo tutti Luca Bianco, come si chi amava quando aveva varcato la soglia dell’aula dell’istituto di Agraria “Scarpa-Mattei” di San Donà di Piave nel quale insegnava, in abiti femminili, annunciando: d’ora in poi chiamatemi Cloe. Siamo tutti la vittima che ha lasciato parole grandi e lancinanti sul suo blog,“in quest’ultimo giorno ho festeggiato con un pasto sfizioso e ottimi nettari di Bacco, gustando per l’ultima volta vini e cibi che mi piacciono. Questa semplice festa della fine della mia vita è stata accompagnata dall’ascolto di buona musica nella mia piccola casa con le ruote, dove ora rimarrò. Ciò è il modo più aulico per vivere al meglio la mia vita e concluderla con lo stesso stile”. Si fa presto a dire “siamo tutti Cloe”, più difficile dire che siamo anche tutti gli altri, con i nostri pregiudizi, le nostre paure, le nostre intolleranze.Torniamo tra quegli alberi, a quattromesi dalla morte, a dire come questa storia ci riguardi, per impegnarsi insieme a che altre storie simili non accadano mai più. Un momento di incontro, di voci, di parole. Per Cloe.

 

 

© il Notiziario di Cortina

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