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Oggi, 10 agosto, inaugurazione della mostra di Flavio Favelli

10 Agosto 2023
Feliciana Mariotti
Cultura e mondanità

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Giovedì 10 agosto, dalle ore 18.00, alla Farsettiarte, in piazza Roma 10, viene inaugurata, in presenza dell’autore, la mostra Flavio Favelli - Lessico Americano. Si tratta di un progetto speciale di Flavio Favelli (Firenze, 1967), realizzato in collaborazione con Studio SALES di Norberto Ruggeri e introdotto da un testo critico di Francesco Guzzetti.

La mostra presenta una selezione di lavori, tra collage e assemblaggi – realizzati con francobolli d’epoca, carte di cioccolatini, involucri vintage di chewing-gum e scatole di latta –, compressioni di oggetti silver plated e lattine adombrate da sfumature di colori spray, che delineano un suggestivo percorso nell’immaginario della realtà del consumo.

Si scoprono segni, immagini, prodotti e oggetti di uso passato, riconducibili, come suggerisce il titolo della mostra, a un possibile “lessico americano”, inteso come linguaggio e immaginario della seduzione.

unnamed 10La storia che le superfici degli oggetti e gli ideogrammi delle marche presenti nelle opere dell’artista raccontano – scrive Guzzetti nel testo in catalogo – è inevitabilmente segnata dall’impatto del mondo americano sull’Italia. La trama della storia personale di Favelli si intreccia con l’ordito della vicenda generazionale e collettiva di chi è cresciuto nell’Italia del passaggio dagli anni Settanta agli Ottanta e ha memoria della storia culturale, sociale ed economica del Paese da quel momento in poi. 

Le opere di Favelli contengono non solo una traccia della storia del nostro paese, ma sono anche espressione della storia personale dell’artista, in un rimando continuo di aneddoti, ricordi, fascinazioni e ossessioni.

L’artista muove non solo una critica alla società dei consumi, ma in questi oggetti coglie anche la tensione verso l’ “Eldorado”, che si palesa proprio mediante l’imitazione del materiale più nobile, che tradisce i veri desideri della provincia. Attraverso una personale rilettura dei suoi codici (la serialità, la ripetizione, la reiterazione) Favelli non si avvicina alle motivazioni della Pop Art, ma da quei gesti meccanici recupera il gioco, la calma piatta delle immagini totalmente sdoganate dal loro senso, l’uso del monocromo, il “divertissement” della sfumatura di colore.

© il Notiziario di Cortina

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