Con i due incontri della vigilia di Pasqua e di Pasqua termina l’edizione invernale di “Una Montagna di Libri”.
Sabato 30 marzo, alle ore 18.00 al Museo Paleontologico Rinaldo Zardini si parlerà del libro: La Formula della Longevità. Vite che hanno allungato la nostra nell’incontro con Riccardo Chiaberge il giornalista e scrittore che ha diretto le pagine culturali del Corriere della Sera, il supplemento domenicale del Sole 24 Ore, ed è il biografo italiano di Guglielmo Marconi, inventore della radio (Wireless, 2013). In 1918. La grande epidemia (2016) ha raccontato vittime e sopravvissuti celebri dell’influenza spagnola. Ingresso su prenotazione (unamontagnadilibri.it).
In copertina è stata scelta una foto in bianco e nero del 1937, immortala giovani lattaie che si divertono a scavalcare sorridendo bidoni di latte mentre altre le guardano con il sorriso sulle labbra. Questa bevanda, che è alla base dell’alimentazione umana ma che, fino a prima della “pastorizzazione”, poteva essere un alimento letale. Nella metà dell’Ottocento la mortalità infantile a New York rasentava il 50% a causa del latte contaminato. Così, seguendo l’insegnamento di Louis Pasteur, nel 1882 un imprenditore figlio di emigrati tedeschi, Nathan Straus, turbato dalla moria di bambini, crea un laboratorio per sterilizzare il latte; questa bevanda dall’alto valore nutrizionale verrà distribuita dapprima nei quartieri più poveri della città e poi avrà una grande distribuzione che sarà in grado di ridurre la mortalità. Agli inizi del Novecento si finì con il bere solo latte pastorizzato, seguendo il metodo che in Francia Pasteur aveva sperimentato per conservare il vino, senza che si trasformasse in aceto.
Il libro, che viene presentato sabato, illustra ventidue storie esemplari che ci mettono a contatto con esperimenti, studi, ricerche che hanno migliorato le nostre condizioni di vita, allungandone il corso.
Domenica 31 marzo alle ore 18.00 al Museo Paleontologico Rinaldo Zardini Caterina Bonvicini presenterà il suo libro Molto Molto Tanto bene, una storia vera, la storia di una famiglia nata in mare, vitalissima e sgrammaticata come il titolo di questo libro. A bordo delle navi Ong, Caterina scopre che il Mediterraneo ti sorprende sempre. In mezzo a questo mare, a 30 miglia a nord di Zawiya, incontra Amy, una bambina di cinque anni. Nasce un amore impetuoso e accidentato… Caterina Bonvicini vive e lavora tra Roma e Milano, collabora con «L’Espresso», ha scritto diversi romanzi che sono tradotti in molti paesi, come Francia, Germania, Spagna, Olanda e Stati Uniti, ha curato l’antologia Le ferite. Ingresso su prenotazione (unamontagnadilibri.it).
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