Intervista allo scultore Park Eun Sun
Durante le Feste di Natale la Galleria Contini è stata inaugurata la mostra di Park Eun Sun, l’artista nato nel 1965 a Mokpo, Corea del Sud, che da 29 anni vive a Pietrasanta. Park ha conseguito la laurea in scultura presso il Dipartimento di Belle Arti dell'Università di Kyung-Hee a Seoul, si è inoltre diplomato all'Accademia di Belle Arti a Carrara. La scultura di Park Eun Sun si sviluppa nel concetto di spazio espresso dalle culture orientali per mezzo dell'abrasione della superficie dove convivono spaccature, squarci e tagli che simboleggiano l'apertura dell'interiorità umana e, nel contempo, la distruzione totale della materia.
Conosceva Cortina d’Ampezzo?
Venivamo spesso sia d’estate che d’inverno, alloggiavamo nell’albergo vicino alla Chiesa, l’Hotel San Marco. Poi un giorno la proprietaria ci comunicò che avrebbero chiuso. Penso, se non mi sbaglio, che sia chiuso da 15 anni. Da allora non siamo più venuti. Abbiamo voluto cambiare, preferendo andare a sciare a Bormio. Quando venivamo a Cortina d’Ampezzo, anche d’estate giravo per il centro. Ricordo la prima sede della Galleria Contini in via Roma. Allora ero un giovane artista, un po’ timido e non avevo il coraggio di presentarmi ai galleristi.
E poi cosa è successo?
Gli anni sono passati, ho lavorato molto, anche sulla mia timidezza, e ho esposto in gallerie e musei in Italia (Firenze, Genova, Pietrasanta, Roma, Torino, Verona) e all’estero (Belgio, Corea, Francia, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Olanda, Panama, Polonia, Singapore, Stati Uniti, Svizzera). Attualmente, la mia attività lavorativa è tra l'Europa, la Corea del Sud e le Americhe.
Nella foto: Riccarda Grasselli Contini con lo scultore Park Eun Sun (Foto © Feliciana Mariotti)
Quanto tempo dedica al lavoro?
Ho sempre lavorato molto, dal mattino presto sino alla sera, rinchiuso nel mio studio. Ho fatto tanti sacrifici.
Ricorda l’incontro con Stefano Contini?
Ho ricevuto una telefonata. Aveva sentito parlare delle mie opere e di me. Tutta la famiglia Contini è venuta nel mio studio a Pietrasanta e ci siamo conosciuti. I miei lavori sono state esposti a Cortina d’Ampezzo per la prima volta nell'inverno 2021 e poi, in mia presenza, l’estate scorsa insieme alle opere di altri artisti internazionali.
Visto l’interesse Stefano Contini ha voluto allestire la sua Galleria di Venezia con una mia personale. Settanta mie opere sono entrate nella sua sede lagunare a più piani.
È stato incredibile. Sono continuate le mostre... sia grazie a Stefano Contini (a Viareggio in città e lungomare con diciotto opere monumentali, a Forte dei Marmi e nel giardino della villa di Andrea Boccelli), sia quelle che avevo già programmate (Aeroporto di Pisa, Aeroporto di Firenze, in una Villa di un Principe di Forte dei Marmi).
Visto il successo Contini ha voluto far conoscere la mia opera anche al grande pubblico che frequenta Cortina d’Ampezzo e così è nata questa personale.
Come descriverebbe le sue opere?
Sono strutture lineari e globulari, forme, sfere, cubi e colonne prive di funzionalità portante, ma sostenute da allegorie e simbologie, dove idee e concetti conquistano lo spazio circostante. Le fratture possono esprimere fragilità, sofferenze della vita.
Per me hanno una valenza positiva, sono sempre state un’apertura, un modo di respirare di fronte alle difficoltà, ai problemi dell'esistenza.
Le sculture mi hanno salvato la vita. Le nuove opere sono sfere che non hanno fratture ma “portano” la luce, la serenità, rappresentano il futuro.
Park Eun Sun nel suo Studio (Foto coutesy Galleria Contini)
Ha due figli. Qualcuno ha deciso di seguire le sue orme?
No. Quando ero giovane ho incontrato tante difficoltà perché la vita è dura e ho insegnato loro l’importanza dello studio, ho due figli; uno è laureato in ingegneria robotica, l’altro è al secondo anno di architettura.
La mostra di Park Eun Sun, esposta alla Galleria Contini, in piazzetta Silvestro Franceschi 7, presenta una ricca selezione di lavori, composti da materiali e dimensioni diverse (marmo, granito e bronzo), che traccia l’evolversi del lavoro dell’artista e si conclude nella realizzazione di sculture dalle forme geometriche sinuose e levigate, sostenute da equilibri insoliti, ma al contempo leggiadri e armonici. Nascono così le sue colonne torte e dalla forma a spirale che, sviluppandosi in altezza, sembrano perseguire l’infinito e ancora le sue composizioni sferiche concatenate che sembrano generare un vitale flusso di DNA. Dal 2021 l’artista coreano è rappresentato in esclusiva dalla Galleria d’Arte Contini.
© il Notiziario di Cortina