Paola Franco, la presidente del Rotary Club Cadore - Cortina

11 Settembre 2023

Feliciana Mariotti

L'intervista

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Anna Favero e Paola Franco Giusta Abbiamo incontrato Paola Franco, la presidente del Rotary Club Cadore-Cortina d’Ampezzo - Distretto 2060 eletta a luglio 2023. Tanti gli argomenti trattati: l’incontro con il Governatore del Rotary International Distretto 2060, i progetti portati avanti dal club e le sue idee che spera di riuscire a realizzare durante il suo mandato.

Nella foto: Anna Favero e Paola Franco

Il 30 agosto è giunta a Cortina d’Ampezzo Anna Favero, governatore del Rotary International Distretto 2060 - racconta Paola Franco -. Scopo dell’incontro è stato non solo un’occasione per far conoscere la neo presidente e il direttivo, ma anche illustrare al Governatore i principali progetti del nostro club, molti dei quali iniziati anni fa e portati avanti tuttora, come ad esempio il Camp a Villa Gregoriana per disabili e accompagnatori, organizzato insieme al Rotary di Belluno e Feltre. Il service è dedicato alla disabilità e prevede una settimana di soggiorno con giochi, intrattenimento e gite in montagna. C’è da sempre sostegno e attenzione all’inclusività e alla disabilità di chi ne è colpito.

A questo service se ne sono aggiunti altri: Ambientiamo sul territorio e Guida sicura rivolta ai giovani e svolta direttamente nelle scuole. Inoltre ogni anno vengono assegnate otto borse di studio per studenti meritevoli della scuola secondaria di secondo grado.

Il nostro club è anche impegnato con la Consulta Giovani che prevede uno scambio di idee e progetti tra i giovani e i dirigenti e imprenditori dell’Alto Bellunese.

In collaborazione con Vita senza dolore aiutiamo le famiglie che hanno in casa persone prossime alla fine della loro vita che sono sottoposte a cure palliative trovando mezzi (letti, sedie ecc.) necessari ad alleviare il dolore ai pazienti e ad aiutare le famiglie che hanno già tanti pensieri. Ogni anno organizziamo una raccolta alimentare per aiutare le famiglie in difficoltà della zona.

Stiamo pensando anche ai Giochi invernali 2026 cercando di creare un punto internazionale d’incontro per i rotariani.

Ho parlato ad Anna Favero dello screening di prevenzione salute con test di indagine che ogni anno sono legati a una diversa patologia.

Nell’incontro con Direttivo sono stati presentati tutti gli interventi in maniera dettagliata.

Al Governatore è stata sottolineata la peculiarità del nostro club, che si estende per 70 km, spaziando da Cortina d’Ampezzo a Sappada, e che gode di due sedi; una nella Conca Ampezzana e l’altra a Pieve di Cadore.

Dopo aver parlato con Anna Favero, è seguita la conviviale all’Hotel de la Poste, albergo che è diventato la nuova sede rotariana.

Diversi gli appuntamenti immediati e i progetti futuri.

Il 20 settembre - continua Paola Franco - incontreremo Sindi Manushi, il sindaco di Pieve di Cadore, eletto il 14 e 15 maggio 2023 e racconterà la sua esperienza di integrazione. Sindi, nata a Elbasan (Albania) il 3 luglio 1992, è arrivata 22 anni fa in Italia, a Pieve di Cadore, ha studiato, si è laureata nel 2017 all'Università di Trento. È diventata avvocato civilista. Svolge l’attività per uno studio legale di Belluno dove si occupa di diritto societario e da maggio ricopre la carica di primo cittadino. Sarà interessante ascoltare dalla sua voce l’esperienza e le tappe della sua vita, i momenti più belli e quelli più difficili.

Progetti futuri? Mi piacerebbe organizzare in Cadore incontri per far conoscere la Croce Rossa Italiana e incrementare il numero delle volontarie, in particolare nelle zone del Comelico, di Sappada e Auronzo. È una realtà che conosco da vicino essendo da diversi anni volontaria e soccorritrice.

Vorrei anche sensibilizzare la popolazione su una tematica che mi sta particolarmente a cuore: la donazione di organi. Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere, a Padova, il professor Francesco Calabrò, uno dei pioniere dei trapianti in Italia. Il 25 maggio 1995 con il professor Francesco Sartori e Federico Rea, incaricato dell’espianto, era in sala operatoria, come secondo medico, per il primo trapianto di polmoni. Come chirurgo ha trapiantato o contribuito a innestare, in équipe, una quindicina di polmoni. Da luminare dei trapianti è stato anche paziente. Si è salvato la vita grazie a un trapianto al cuore. È fondatore di un’associazione di Cardiotrapiantati e ideatore del progetto "Rete di Vita". Sono già in contatto con lui per organizzare un incontro a Cortina per parlare dell’importanza di donare i propri organi quando a noi non saranno più utili.

Tante sono le idee e cercherò in tutti i modi di riuscire a realizzarle, dando il mio piccolo contributo al Rotary Club Cadore e Cortina d’Ampezzo - Distretto 2060.