SUCCESSO DELL’INCONTRO FAME D’AMORE
Si è svolto nella mattinata del 17 ottobre all’Alexander Girardi Hall, organizzato dal Soroptimist International Club di Cortina d’Ampezzo, in collaborazione con il Comune della Conca Ampezzana, la seconda e ultima manifestazione rivolta ai ragazzi delle Scuole Superiori, aperta anche agli adulti e legata all’alimentazione, dal titolo Fame d’amore.
“Dopo l’incontro del 13 ottobre su Alimentazione e salute, ovvero l’importanza di una nutrizione sana e salutare, con Fame d’Amore - ha dichiarato il presidente del Soroptimist International Club di Cortina d’Ampezzo Maria Teresa Cargnelutti Gandini - viene affrontato l’aspetto più doloroso dell’alimentazione, ossia quello legato ai disturbi del comportamento alimentare.
I due incontri di grande attualità sono stati rivolti agli studenti delle scuole superiori per far capire ai ragazzi, e di conseguenza anche ai genitori, che esistono validi aiuti e gratuiti esterni all’ambito familiare”.
Nella foto di ©Elisabetta Fontana l'intervento della presidente del Soroptimist International Club di Cortina Maria Teresa Cargnelutti Gandini con vicino il sindaco Gianluca Lorenzi
“Un argomento particolarmente sentito - ha detto il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi - perché quando si è giovani magari ci si affida agli integratori, ci si alimenta senza capire quali siano gli elementi fondamentali che possono aiutare il nostro organismo, importante è seguire un’alimentazione mediterranea, ovvero mangiare un po’ di tutto, integrandolo con frutta e verdura e qui a Cortina si è maggiormente agevolati, visto che molti hanno l’orto che dà prodotti a km 0”.
Invitato anche l’assessore regionale alla Sanità - Servizi Sociali e Programmazione Socio Sanitaria Manuale Lanzarin, che, non essendo potuta intervenire per impegni istituzionali concomitanti, ha voluto lasciare comunque un segno con le seguenti parole: “…Plaudo alla sensibilità di rivolgere l’attenzione ai disturbi del comportamento alimentare a cui la Regione del Veneto ha posto da tempo la massima attenzione assicurando una presa in carico integrata e personalizzata dei pazienti…”.
Parlando di Fame d’Amore Maria Teresa Cargnelutti Gandini ha detto: “In Italia si parla di emergenza, sono infatti oltre tre milioni i persone che sono mediamente giovani di una fascia d’età dai 12 ai 25 anni”. Poi ha dato lettura di quanto ha scritto recentemente un giornalista:
Quando sei malata non lo capisci.
Arrivi in fondo all’abisso e non te ne rendi conto.
L’immagine che vedi riflessa nello specchio è un’altra,
una che non corrisponde alla realtà…
si chiama “disperazione”.
Ha poi lasciato la parola alla dottoressa Sofia Calonaci, psicologa e psicoterapeuta, al dottor Fabio Farinati professore ordinario di gastroenterologia e alla moderatrice Pamela Ferlin giornalista e scrittrice.
Nella Foto di ©Elisabetta Fontana: il professor Fabio Farinati, la giornalista Pamela Ferlin e la psicologa Sofia Calonaci
I relatori sono riusciti a coinvolgere i ragazzi sin dall’inizio ponendo loro diverse domande come quella iniziale posta dalla giornalista Pamela Ferlin: “Conoscete qualcuno che abbia disturbi alimentari? Se la risposta è positiva alzatevi in piedi e un buon 80 % di ragazzi si è alzato.
“Il disturbi alimentari sono un problema che riguardano tutti”, ha dichiarato la moderatrice.
Foto ©Elisabetta Fontana
“È una malattia - ha sottolineato la psicologa Sofia Calonaci - e nessuno sceglie di guarire da solo. Spesso questi disturbi sono accompagnati da un senso di inadeguatezza in vari settori e, se in base all’età il range spazia da 12 anni (età d’esordio) ai 25 anni , secondo una stima colpisce tantissimi, indipendentemente dall’età, dal sesso e dalla razza”.
A suo giudizio bisogna sfatare alcuni miti:
- Se non è così magra significa che non sta male,
- i maschi non soffrono di questi disturbi,
- pensi al cibo perché non hai altri pensieri,
- è tutta colpa dei genitori
La mortalità è di 5/10 volte maggiore.
“I disturbi alimentari - specifica il professor Fabio Farinati - sono una malattia, un segno del malessere fisico. Chi va in montagna deve sapersi avvicinare con la giusta cognizione, permettere al cuore di adattarsi.
Sapere che può andare incontro a diverse patologie con complicanze a volte importanti. All’aumentare della quota diminuisce la disponibilità di ossigeno presente nell’aria e, proprio per compensare questa mancanza, il corpo aumenta il lavoro cardiaco, respiratorio e la pressione arteriosa.
Chi non ha sentito parlare di mal di montagna, un disturbo che si può manifestare al di sopra dei 2.500 metri di altitudine, quota elevata dove l’atmosfera ha una minore pressione barometrica il che provoca la necessità di respirare più velocemente. L’appassionato di montagna e lo sportivo devono alimentarsi adeguatamente perché poi gli errori, dovuti alla mancanza di alcuni alimenti fondamentali al nostro organismo, si pagano per tutta la vita.
Mangiare bene vuol dire inserire tutti gli alimenti dal giusto valore nutrizionale, adeguato al tipo di attività che si compie.
Bisogna compiere una distinzione tra chi fa le gare, chi si dedica alle Marathon o arrampica e chi invece fa poca attività nel weekend. Bisogna considerare le giuste calorie se si è sotto sforzo, tenendo conto del fegato e dei muscoli”.
Nella foto: le piattaforme sui disturbi alimentari: http://disturbialimentariveneto.it/la-cura-dei-dca-in-veneto e http://piattaformadisturbialimentari.iss.it
Fondamentali per chi fa sport agonistico sono dunque i carboidrati, tutte le proteine anche quelle vegetali. Esistono persone che fanno sport perché non si piacciono fisicamente e le cause si devono a fattori ambientali (società, social, ansia e pressioni) e fattori precipitanti (insoddisfazione corporea).
“Esiste il corpo perfetto? ha chiesto ai ragazzi la moderatrice Pamela Ferini e ha aggiunto poi commuovendosi al ricordo di un’amica, che aveva problemi alimentari: “Il corpo perfetto esiste ed è quello di ognuno di noi”. La psicologa Sofia Calonaci ha aggiunto: “Il corpo perfetto non esiste, esiste invece un modello estetico che cambia a seconda dell’epoca e che viene dato dal mondo della moda e della TV, stereotipi che ci vengono trasmessi continuamente. Nell’antichità fioriva il modello greco, nel rinascimento il fisico delle donne era abbondante, negli anni Venti i fisici proposti erano asciutti, dopo la guerra a tutte curve come Merylin Monroe, negli anni Sessanta i fisici magrissimi di Twiggie e John Lenon erano i modelli per donne e uomini, gli anni Ottanta sono arrivate le miss e i palestrati.
Esistono corpi diversi, per forme e dimensioni, ma nessuno ha un corpo perfetto. Sono solo i social che mostrano con ritocchi tecnologici donne e uomini felici in vacanza. Vedi un corpo maschile palestrato e, in realtà non è così, magari è un uomo con la pancia. Bisogna sfatare certi miti. Esistono giorni belli e giorni brutti, momenti felici e momenti tristi, la stessa biondina del banco vicino non è sempre figa.
Tutti abbiamo una fame sottile… che ci appaga a livello psicologico e che ci fa stare bene con gli altri dentro il nostro corpo.
Il nostro corpo va amato e soddisfatto non solo dalla fame, dall’alimentazione. Se uno si affoga nel mangiare o evita di mangiare, deve stare attento perché un’errata alimentazione in eccesso o in calo porta inevitabilmente a conseguenze patologiche.
“Anche lo sport agli eccessi può diventare pericoloso, magari per chi è alla ricerca esasperata della magrezza che può diventare anoressia”, sottolinea il professor Farinati.
“Esistono casi di questo tipo per chi arrampica. Inevitabili hanno disturbi alimentari e comportamentali come la bigoressia, il desiderio di possedere un corpo sempre più muscoloso. Il primo segnale è l’alterazione ormonale che nelle donne vuol dire scomparsa del ciclo e anche nell’uomo calo della fertilità.
Negli Stati Uniti uno studio ha evidenziato che l’80% degli atleti avevano disturbi. Dall’altra parte lo sport può essere, con le dovute cautele senza esagerare, terapeutico. È difficile convivere con una patologia alimentare e uscirne. anche perché in genere le persone non vogliono essere aiutate. Spesso chi è vicino (madre, compagna, etc) si sentono impotenti.
Come dobbiamo fare quando conosciamo una persona malata? Avere un comportamento giusto. Le persone possono offrire la propria vicinanza senza giudicare e senza isolare la persona, mantenere la privacy, utilizzare un linguaggio appropriato (come il disturbo alimentare ha nascosto la parte più bella di te) e coinvolgere i professionisti per che l’argomento da trattare è difficile o qualche altro adulto, riferirsi ai centri specializzati per avere info sulla problematica”.
ALCUNI SEMPLICI CONSIGLI
- sentirsi impotenti è normale e a volte non ci sono sempre le risposte giuste da dare;
- pratica il silenzio.
- offri la tua vicinanza: dai attenzione e presta ascolto attivo alle richieste degli studenti o dei tuoi amici.
- informati: acquisire conoscenze sul problema può aiutarti a comprendere meglio la sofferenza della persona.
- Non giudicare e non parlare dell'aspetto corporeo, evita commenti disturbo: non è questione di volontà.
- Ricorda: può essere difficile individuare i primi sintomi e frequentemente chi ne soffre tende a nascondere i comportamenti della malattia.
Interessanti anche gli interventi dei giovani, come quello di un ragazzo obeso che con l’aiuto delle persone giuste è riuscito a dimagrire seguendo un’alimentazione sana e facendo sport.
“La famosa dieta mediterranea ricca di frutta e verdura - è stato detto in conclusione - aiuta a prevenire tutta una serie di patologie. Gli obesi possono avere un ritardo nella consolidazione degli arti, fratture con complicazioni e cardiopatie da non sottovalutare”.
INFORMAZIONI UTILI:
piattaforme sui disturbi alimentari: http://disturbialimentariveneto.it/la-cura-dei-dca-in-veneto e http://piattaformadisturbialimentari.iss.it
ASSOCIAZIONE MARGHERITA FEICE BELLUNO 3464451488 www.associazionemargerita.it/fb/AssociazioneMargheritaFenicebelluno www.associazionemargheritabelluno.it
Segreteria DCA di Belluno - telefonare mattino - Centro salute mentale 0437 - 516020, Centro dietologia e nutrizione clinica 04376 516465
Segreteria DCA di Feltre - telefonare martedì e mercoledì mattino 0439 883750
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