Futuro della Skiarea San Vito: anche il campione Renè ci crede
Il campione René De Silvestro, vincitore di due medaglie paralimpiche e due mondiali, crede nel nuovo progetto per la skiarea di San Vito di Cadore, sulle cui piste è cresciuto e sulle quali spera molti altri possano continuare a sciare e a sognare.
La società Impianti Scoter srl, fondata nel 1970, gestisce la ski area di San Vito di Cadore. Negli anni, grazie all’ampliamento e al potenziamento del Parco Neve Sole, il target si è sempre più orientato verso le famiglie e i principianti. Gli eventi calamitosi dell’agosto 2015 (colata rapida Ru Seco), dell’ottobre 2018 (Vaia), del marzo 2019 (frana di massi) e del Covid 2020/2021 hanno ampliato le criticità legate a una decrescente appetibilità del comprensorio per lo sciatore medio.
La società attualmente gestisce 2 seggiovie, 1 sciovia, 1 parco-campo scuola e le relative piste (10 km), tutte dotate di innevamento programmato. Sul comprensorio operano 4 punti di ristoro, 2 scuole di sci, 1 noleggio e oltre 10 sci club, generando direttamente circa 100 posti di lavoro. Il progetto di ricapitalizzazione 2022 prevede la valorizzazione e il rinnovamento della skiarea e mira a coinvolgere tutti, dal singolo che desidera investire anche con il taglio minimo di 250 euro ai grandi industriali.
Gli obiettivi da raggiungere entro il 31 gennaio 2023, infatti, sono due: il primo, diretto a mantenere aperti gli impianti, punta a raccogliere 336.600 euro; il secondo mira a raggiungere 1 milione di euro di investimento, per rinnovare l’offerta e il prodotto sci dell’area. Il Consiglio di Amministrazione della società ha sviluppato un piano industriale per il periodo 2022-2025 che prevede un fabbisogno finanziario di € 900.000 per i prossimi due anni, destinati a coprire le perdite e finanziare il completamento delle opere “in cassetto”, quali il potenziamento del sistema di innevamento e il rinnovamento del comprensorio. Il Comune di San Vito di Cadore, attualmente tra i soci di maggioranza, si è reso disponibile a finanziare il piano industriale 2020/2022 con un trasferimento straordinario di € 600.000 in tre anni. Le restanti risorse devono essere acquisite tramite aumento di capitale e ricorso a nuovo finanziamento bancario.
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